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Nel cielo appare una supernova; tuttavia, siamo nel Seicento e di supernove non si è ancora sentito parlare. Per giustificare l’impalcatura di un mondo che non vede di buon occhio le novità, il filosofo Lodovico Delle Colombe scrive un trattato con il quale tenta di salvare tradizione e apparenze. Il galileiano Alimberto Mauri ha però un altro modo di concepire quel mondo, tanto d’ardire di far stampare un testo in grado di metterlo in discussione. Screditate le fondamenta del proprio pensiero, il Delle Colombe la prende sul personale; si indigna e si convince che tutti i suoi problemi derivino dal – non ancora all’Indice del libri proibiti – De revolutionibus di Copernico. Lodovico, nella volontà di rendere eretica qualsiasi argomentazione in grado di confutarlo, riesce dunque a farsi combinare un incontro con l’aiutante del cardinale Scipione Caffarelli Borghese, prelato a Roma che – tra una cosa e un’altra – è il nipote di papa Paolo V. Il suo piano assumerà però una piega inaspettata. A gestire la vicenda, un’ingenua e intraprendente prostituta... vera protagonista di questa Vita di Lodovico.